Una sanità rinnovata, tra continuità e discontinuità

La pandemia ci ha reso consapevoli delle scelte che da decenni indebo­liscono la sanità pubblica. Sapremo cogliere l'occasione del PNRR per un nuovo inizio? Sapremo ricono­scere il ruolo del capitale umano, dell'innovazione tecnologica e del patrimonio strutturale per  rinnova­re il sistema di tutela della salute? Una breve analisi dei cambiamenti che tutti auspicano, ma che potreb­bero essere realizzati solo in parte.

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Per una biotecnologia pubblica

La pandemia di Covid-19 ha mo­strato i limiti dell'attuale sistema economico nei singoli Stati e su scala mondiale, con ampie disu­guaglianze nell'accesso ai sistemi sanitari, soprattutto per i vaccini. Tra i tanti modelli alternativi, quello di Cuba ha mostrato che la "Biotec­nologia Pubblica" è una possibili­tà reale, con lo sviluppo di cinque vaccini pubblici e il più alto tasso di vaccinazioni al mondo. Dobbiamo seguire questo esempio?

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Non c'è cura senza prevenzione

Con 34 mila morti nel 2021, il tumo­re del polmone rimane il "big killer" nel nostro paese: arrivare presto a una diagnosi è fondamentale per salvare vite. Una sfida complessa sia per il basso tasso di  guarigio­ne, sia per gli alti costi di gestione a livello individuale e sociale. L' individuazione precoce della malattia attraverso lo screening, unita alla lotta contro il fumo, migliora anche l'efficacia nei percorsi di cura, oltre alla sostenibilità dei sistemi sanita­ri del domani.