Ricucire la società: tecnologie e policies per una sfida epocale

La riduzione delle crescenti disegua­glianze sociali passa per un'alleanza stretta tra un nuovo umanesimo (eti­ca), nuove scienze sociali (policy) e tecnologie (soluzioni pratiche) rivolte alla generazione e all'erogazione dei beni di cui chiunque necessita per una vita dignitosa e appagante. Visto che le tecnologie sono un prodotto umano, non c'è bisogno di "umaniz­zare" la tecnologia, ma di adoperar­ne le sue crescenti potenzialità per far crescere la giustizia e la speranza sociale e ribaltarne l'immagine tec­nocratica e elitista.

 

Dalla disciplina al controllo

Nuove tecnologie si affermano quando sono funzionali all'asset­to politico e sociale perseguito dai gruppi dominanti delle società che tali innovazioni producono. In que­sta lezione D'Eramo mostra come la rivoluzione informatica, sincro­na quella economica neoliberale, abbia contribuito a trasformare il paradigma del dominio dal pote­re come disciplina al potere come controllo a distanza.

Il sogno infranto della democrazia digitale

Agli albori di Internet sognavamo una democrazia digitale, in cui i cittadini avrebbero avuto il con­trollo diretto sulle decisioni. Nella "democrazia digitale reale" di oggi i cittadini non sono protagonisti, ma reagiscono agli stimoli di leader politici e influencer vari. Che senso ha una democrazia privatizzata che vive sulle piattaforme delle multi­nazionali, lontana dagli ideali delle origini? Come riscattare le promes­se tradite?

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Cina: le piattaforme e il Partito

Il governo cinese ha consentito a lungo alle piattaforme di sviluppar­si, ingrandirsi, diventare potenti. Al Partito serviva un sostegno nella digitalizzazione e nell'innovazione del paese. Poi all'improvviso è ar­rivata la campagna di rettificazione contro le piattaforme: un esempio del modus operandi del PCC e di cosa intenda il Partito comunista per "sovranità digitale" e "sviluppo tecnologico autosufficiente".

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