Incontro con traduzione simultanea
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Gli edifici non devono solo consumare pochissima energia: le emissioni di C02 'inglobate' nei materiali da costruzione devono essere minimizzate. Una parte importante della massa degli edifici del futuro dovrà essere costituita di materiali di origine vegetale, capaci di catturare carbonio per un tempo cospicuo.
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Docente di Tecnologia dell’architettura al Politecnico di Torino e direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio. Insegna “Low-impact technology”.
Si è occupato di rigenerazione urbana e community hub; le sue ricerche e pubblicazioni concernono, tra l’altro, Bernard Rudofsky, Yona Friedman, analisi dell’ambiente costruito, rigenerazione di villaggi montani, nonché ontologia applicata all’architettura.
Professore di Costruzione sostenibile presso l'ETH di Zurigo.
Si è laureato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, ha conseguito un dottorato di ricerca (Tolosa) sulla geologia strutturale e ha ricoperto posizioni di ricerca presso l'Università Federale di Paraiba (Brasile) e il Laboratoire Central des Ponts et Chaussées di Parigi.
Ha studiato come argille e pozzolani possano essere utilizzati come sostituti del cemento e come gli scarti dell'industria ceramica possano migliorare le caratteristiche degli adobe.