Dall'11 al 13 novembre 2022 - dalle ore 9:00 alle 20:00 - corridoio delle aule pari, Sede Centrale del Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24

mostra fotografica di Fern L. Nesson

Nel 1934, il MoMA - Museum of Modern Art di New York presentò "Machine Art", una mostra rivoluzionaria dedi­cata ad oggetti di produzione industriale di massa, scelti per la loro bellezza. Si trattava di una novità: per la prima volta le macchine entravano nel mondo dell'arte. "Ma­chine Art" fu curata da Philip Johnson, allora giovane architetto, il quale per l'allestimento trasformò la sede ottocentesca del MoMA, utilizzando schermi e pannelli per creare nuovi percorsi visivi e fisici.

La macchina, come soggetto artistico, rappresentava per l'artista la stessa sfida di qualsiasi altro soggetto: come creare significato? Per Johnson, quest'ultimo veniva dato dal contesto. L'allestimento, infatti, prevedeva re­lazioni nuove e stimolanti tra gli oggetti, che ampliavano le nozioni dell'arte tradizionale, trasmettendo il messag­gio che l'arte non è morta, l'era delle macchine non l'ha distrutta, anzi, è l'arte che ha conquistato la macchina.

Novant'anni dopo, la fotografa Fern L. Nesson propone le sue fotografie di macchine ma con un significato di­ verso. Il messaggio è la trascendenza. Sfida se stessa ad affrontare il cambiamento, la perdita, persino la morte. Cosa sopravvive dopo di noi? È possibile mantenere vivo il passato? Come possiamo affrontare il futuro? Comu­nica il suo messaggio creando immagini astratte che vi­vono di energia, movimento e flusso. Le sue macchine rilasciano la loro energia, infondendo in noi il coraggio di affrontare il futuro senza paura. Non soltanto loro tra­ scendono le loro attività terrene, ma anche noi.

Scopri l'incontro con Fern L. Nesson nel programma di Biennale Tecnologia